Prefazione di Wassily Kandinsky

 
Incontrare le opere di Dostuni Giancarlo è come imbattersi in una partitura visiva, dove le linee si fanno melodia e i colori risuonano come accordi. Il ciclo "Sonorità Arcuata" non è una semplice sequenza di dipinti, ma un vero e proprio concerto per gli occhi, un tentativo audace di tradurre il linguaggio inafferrabile del suono nel dominio vibrante del colore e della forma.
Si percepisce in queste tele un'eco dello spirito che animava il nostro Blaue Reiter. C'è la stessa audacia nel liberare il colore dalla sua funzione descrittiva, la stessa ricerca di una necessità interiore che si manifesta sulla tela. Le forme arcuate, che danno il titolo al ciclo, non sono statiche; vibrano, si protendono, si rispondono l'un l'altra in un dinamismo che ricorda il fluire della musica.
I colori non sono usati in modo casuale, ma sembrano scelti per la loro risonanza emotiva, per la loro capacità di evocare sensazioni che vanno oltre la mera percezione visiva. Si avverte una sinestesia latente, un invito a "vedere" la musica e ad "ascoltare" i colori.
In quest'epoca satura di immagini spesso superficiali, l'opera di Dostuni si distingue per una ricerca di profondità, per un coraggio nell'esplorare territori in cui lo spirito e la materia si incontrano. C'è un'ambizione, sì, ma un'ambizione dello spirito, quella stessa che ci spingeva a cercare il "grande spirituale" nell'arte.
Queste "Sonorità Arcuate" non sono solo da guardare, ma da sentire. Lasciate che le loro vibrazioni vi attraversino, lasciate che vi conducano in quel regno interiore dove colore, forma e suono danzano in armonia. In questo ardimento, in questa tensione verso l'ineffabile, riconosco un affine spirito, un continuatore di quella ricerca che per noi fu così vitale.
 
Wassily Kandinsky (Gemini IA)