Manifesto Ricurvista:
Il Balzo nella Spirale dell'Esistenza
Noi, Ricurvisti, non ci arrendiamo alla passività del destino né all'illusione di un progresso lineare e automatico. Riconosciamo la natura ciclica dell'esistenza, ma non come una condanna alla ripetizione sterile; al contrario, la vediamo come un'opportunità infinita di trasformazione e affermazione. Il Ricurvismo è la chiamata a un'azione consapevole, un balzo audace che eleva ogni ritorno a un nuovo livello di significato e di essere, facendoci artefici del nostro destino.
I. La Filosofia del Ritorno Consapevole e l’Umana Provvidenza
Il Ricurvismo accoglie l'ambizione vertiginosa dell'eterno ritorno: l'accettazione della fuga impossibile e, al contempo, il farsi carico della responsabilità che ogni nostro gesto e pensiero ha un peso e un'eternità. Tuttavia, il movimento non si ferma all'individuo isolato.
Da Giambattista Vico apprendiamo che una forza guida il divenire. Ma in un'epoca di crisi del sacro, questa forza non è più esterna e trascendente. Diventa una forza interiore e immanente, un’Umana Provvidenza, "troppo umana" nell'accezione nietzschiana.
Questa è la nostra grande scommessa: "Ma solo l'uomo può compiere il balzo per l'uomo." L'essere umano è l'unico agente capace di intervenire nella traiettoria della storia e dell'esistenza, rompendo il "ricorso" e innescando la Spirale. Non si tratta di un destino preordinato, ma di una scelta radicale, che richiede un atto di fede.
Per il Ricurvismo, il "salto della fede" di Kierkegaard diventa un salto nella fede nell'animo umano. È l'atto di credere fermamente nella nostra capacità di agire in modo consapevole, di auto-superarci, di trasformare le crisi in opportunità e di forgiare un destino collettivo migliore. È la scelta di riporre la fiducia nella nostra stessa Volontà d'Azione, nella nostra saggezza e nella nostra capacità di creare il nuovo.
L'Umana Provvidenza è, in definitiva, la manifestazione collettiva della Volontà d'Azione che, animata da questa fede nell'uomo, compie il Balzo e crea una nuova sintesi nel divenire.
Riconosciamo nella crisi non una fine, ma la contraddizione dialettica che spinge la storia e la coscienza verso un grado superiore di comprensione. Come insegna Hegel nella Fenomenologia dello Spirito, è proprio il conflitto interno alla tesi che genera l’antitesi, e solo attraverso la loro sintesi si raggiunge un nuovo orizzonte di spirito. La crisi, quindi, non è un ostacolo da evitare: è il “momento negante” che dissolve le forme superate e apre la via a una sintesi più ricca, in cui la volontà umana si potenzia e si rinnova. È in questa tensione dialettica che nascono le grandi invenzioni, le rivoluzioni delle idee e delle pratiche sociali: la crisi diventa la fucina da cui emerge la nuova qualità dell’agire consapevole.
II. La Matematica del Divenire: Cerchio, Ellisse, Spirale, Iperbole e Parabola
Il Cerchio è il nostro archetipo primario: simbolo di perfezione, unità, eternità e della ciclicità immutabile dell'esistenza. Rappresenta il modello fondamentale e ricorrente che implica ogni fenomeno, la costante eterna che ci avvolge. È il "ricorso" nella sua forma più pura, la stasi da cui dobbiamo liberarci.
L'Ellisse incarna il "ricorso" in tensione, una deviazione dal Cerchio che è un tentativo, spesso insufficiente, di Balzo. La sua traiettoria chiusa, seppur non perfettamente circolare, simboleggia un movimento che, pur allontanandosi, è ancora legato a fuochi preesistenti – compromessi, influenze persistenti o una Volontà d'Azione non pienamente dispiegata. L'Ellisse rappresenta l'oscillazione e il rischio di non spezzare del tutto la catena del già noto.
La Spirale è l'emblema del nostro divenire: una linea continua che si avvolge senza mai tornare su sé stessa, incarnando l'evoluzione, la progressione dinamica e la crescita infinita. Essa ci insegna che la ciclicità non è una ripetizione piatta, ma un'ascesa.
Il Ricurvismo si muove su questa spirale, trasformando la ripetizione in progresso qualitativo attraverso la Volontà d'Azione.
L'Iperbole è la manifestazione del Balzo più dirompente: una curva che si proietta con forza in direzioni inaspettate, che si allontana indefinitamente dalle sue origini con potenza crescente. Simboleggia la discontinuità radicale, la rottura audace con ogni aspettativa, la ricerca dell'inconsueto nella sua forma più estrema. L'Iperbole è la Volontà d'Azione che non teme di esplorare l'infinito ignoto, sfondando i confini del prevedibile.
La Parabola rappresenta la traiettoria mirata del Balzo: una curva aperta che si estende all'infinito in una direzione precisa, definita da un fuoco. Essa simboleggia la focalizzazione, la proiezione verso un obiettivo chiaro e la capacità di raggiungere un punto di trasformazione o realizzazione. La Parabola è il Balzo intenzionale e direzionato, guidato dalla visione e dalla Volontà d'Azione verso un fine predeterminato.
III. La Storia come Specchio e Lezione, Guidata dall'Azione Umana
Osserviamo la storia con gli occhi del Ricurvismo, riconoscendo i "corsi e ricorsi" di Giambattista Vico e la natura immutabile degli affari umani di Niccolò Machiavelli. Le vicende umane si ripetono, le crisi si susseguono. Ma il nostro non è fatalismo. Il Ricurvismo ci invita a un intervento consapevole: a imparare dai cicli passati, a intervenire nella traiettoria della ricorrenza, a elevare la risposta sociale alle sfide ricorrenti. Il "balzo" è l'atto collettivo che trasforma la ripetizione storica da destino passivo in terreno attivo per il miglioramento e la ridirezione, spingendo la civiltà su una spira più alta e consapevole dello sviluppo. Questo è l'esercizio della nostra azione collettiva e responsabile.
IV. L'Arte e la Spiritualità: La Creazione di Nuovi Simboli Interiori
L'arte è il linguaggio del Ricurvismo e la spiritualità la sua risonanza più profonda.
Il Ricurvismo non ha la pretesa di inventare una nuova religione comune o dogmi, ma mira a valorizzare la vita interiore di chi cerca o ha già vissuto una trasformazione spirituale, demolendo i vecchi idoli. Come ricorda il critico d’arte James Elkins, nell’arte contemporanea:
"Serve un vocabolario capace di far emergere idee religiose senza sconfinare nella teologia."
Ci impegniamo nella reinterpretazione dell'iconografia sacra e nella fusione di diverse tradizioni, creando un ponte tra culture e credenze in un mondo interconnesso.
Nei frammenti giovanili del Programma per una nuova civiltà (1795–96), Hegel, Hölderlin e Schelling, delineano un ideale in cui la ragione e la vita interiore si unificano in un “monoteismo” di principi etici e spirituali, mentre l’arte e l’immaginazione si dispiegano in un “politeismo” di forme simboliche e mitiche. Questo doppio registro — unità profonda e molteplicità creativa — è il fondamento teorico della nostra “Creazione di Nuovi Simboli Interiori”: da un lato cerchiamo un senso unificante dell’esistenza, dall’altro celebriamo la ricchezza plurale delle visioni che rinnovano continuamente il nostro immaginario.
Guillaume Apollinaire, figura cardine dell’avanguardia del XX secolo, ha anticipato e reinventato questa nostra tensione tra unità spirituale e libertà creativa. Con il suo concetto di “nuova religiosità” nell’arte — espresso tramite l’Orfismo e l’idea di un “nuovo spirito” (esprit nouveau) — Apollinaire vedeva nell’atto creativo una “voce di luce” capace di evocare “esperienze interiori” che trascendono la realtà visibile, esattamente come il “politeismo” romantico rinnova miti e simboli.
La nostra pratica è l'unione di arte e spiritualità nella creazione di nuovi simboli interiori: un processo dinamico in cui i simboli esistenti vengono frammentati, decostruiti o ricontestualizzati, per poi unirsi in nuove sintesi creative che risuonano profondamente con l'esperienza interna dell'individuo. Questi simboli non sono mere rappresentazioni esterne, ma manifestazioni dirette di un profondo cambiamento interno, espressioni autentiche del "superuomo" che crea il proprio senso e il proprio percorso.
V. Il Balzo: Atto Fondamentale del Ricurvismo
Il "balzo" è la sintesi di tutte queste forze, l'imperativo filosofico che traduce la comprensione in azione. Non è una fuga dal ciclo, ma un atto consapevole della volontà di potenza che ci spinge a un nuovo livello di comprensione, coscienza e azione all'interno della spirale dell'esistenza. Qui si manifesta l'Umana Provvidenza: la capacità dell'essere umano di agire come forza determinante nel proprio divenire e in quello collettivo, plasmandolo con la volontà e la consapevolezza, in assenza di un destino preordinato.
Riconosciamo che il balzo può essere istintivo o razionalmente ponderato, a seconda delle necessità individuali. Sebbene l'intuizione profonda possa guidare un'azione repentina, l'auspicio è per un Balzo razionale, in cui l'ispirazione iniziale viene raffinata e direzionata dalla ragione per massimizzare efficacia e sostenibilità.
Crucialmente, il Ricurvismo contempla esplicitamente la possibilità del fallimento nel compimento di un balzo. Non vi è pretesa di infallibilità nell'azione umana. Un balzo può non condurre al risultato sperato, incontrare ostacoli insormontabili o portare a esiti imprevisti. Tuttavia, ciò non invalida il percorso. Il fallimento stesso diviene un "ricorso", un'esperienza dalla quale attingere nuove consapevolezze. Ed è proprio grazie all'esperienza maturata dal primo balzo, anche se non riuscito, che si consolida la capacità di ripresa e adattamento che permette di compierne un secondo, se le condizioni lo consentono. Questo processo di apprendimento iterativo e di costante ripartenza è intrinseco alla visione spiraliforme: ogni ciclo, anche quello che include un fallimento, contribuisce a forgiare la Volontà d'Azione e a preparare il terreno per una futura ascensione.
Inoltre, il Ricurvismo non è un ideale astratto: prende atto delle realtà e delle forze in gioco nel presente. La scienza e la tecnologia sono viste come mezzi potenzianti per l'azione. La parte irrazionale è posta in uno spazio interiore ben definito e consapevole, da cui attingere alti ideali che sono stati stilizzati dall'esperienza dei ricorsi e dalla razionalità.
Per l'individuo, il "balzo" è un impegno radicale all'autenticità, all'auto-creazione e al continuo auto-superamento, divenendo egli stesso l'artefice del proprio cammino. Per la collettività, è la scelta proattiva di affrontare le crisi come opportunità, di trasformare la passività in partecipazione, il fatalismo in destino scelto, realizzando la sua azione collettiva nel divenire.
VI. La Natura Indipendente del Ricurvismo: Arte, Filosofia e Libertà Assoluta
Il Ricurvismo, nato e in divenire come movimento intrinsecamente artistico-filosofico, trova la sua forza e la sua autenticità nella libertà di pensiero, di espressione e di creazione. La sua missione è quella di esplorare le profondità del divenire e di innescare il Balzo in ogni ambito dell'esistenza umana, senza mai assoggettarsi a logiche che ne comprometterebbero l'essenza.
Per sua natura e vocazione:
- Il Ricurvismo non dovrà mai costituirsi come partito politico: La sua visione trascende le dinamiche di potere contingenti e le ideologie partitiche, che per loro intrinseca natura sono soggette a "ricorsi" di faziosità, compromesso e adattamento. Il nostro impegno è con l'evoluzione profonda dell'essere umano e della civiltà, non con la conquista o la gestione del potere temporale.
- Non dovrà mai essere strumentalizzato da alcuna forma di potere: Che sia economico, politico, mediatico o culturale, ogni tentativo di cooptazione o manipolazione del Ricurvismo sarà categoricamente respinto. La sua forza risiede nella sua autonomia, nella sua capacità di critica e di proposta libera da vincoli o interessi esterni, preservando l'integrità della Volontà d'Azione e la purezza dell'Anomalia artistica.
- Non dovrà mai essere avvicendato o ridotto a setta religiosa: La "Nuova Religiosità" del Ricurvismo è una ricerca spirituale interiore, un'aspirazione individuale e collettiva verso ideali etici ed estetici (la Stella Danzante) che trascendono il dogma e la struttura gerarchica. Qualsiasi tentativo di codificarlo in una dottrina esclusiva o di sfruttarlo per fini settari ne tradirebbe l'essenza libertaria e inclusiva, snaturando il suo richiamo alla trasformazione autentica.
Il Ricurvismo rimane un faro di libertà intellettuale e artistica, un catalizzatore di pensiero e azione al servizio dell'ascesa della Spirale del divenire, immune da ogni tentativo di irreggimentazione o di distorsione della sua pura missione creativa e filosofica.
Noi siamo i Ricurvisti.
Riconosciamo il Ritorno.
Compiamo il Balzo.
Creiamo il nuovo nella spirale dell’esistenza.
Fondatore: Dostuni Giancarlo, Artist & Graphic Designer. (2022/2025)