Manifesto del Ricurvismo: Il Balzo nella Spirale dell'Esistenza

Noi, Ricurvisti, ci erigiamo contro la linearità illusoria del tempo e la passività del destino. Riconosciamo la natura ciclica dell'esistenza, non come una condanna alla ripetizione sterile, ma come un'opportunità infinita di trasformazione e affermazione. Il Ricurvismo è la chiamata a un'azione consapevole, un balzo audace che eleva ogni ritorno a un nuovo livello di significato e di essere.

 

I. La Filosofia del Ritorno Consapevole

Accogliamo l'eterno ritorno dell'uguale di Friedrich Nietzsche non come un fardello, ma come il più grande test esistenziale. Se ogni istante è destinato a ripetersi all'infinito, allora ogni nostro gesto, ogni pensiero, ogni scelta acquista un peso e un significato eterni. Questo pensiero ci spinge a plasmare la nostra vita come un'opera d'arte, a dire "sì" a ogni momento, anche il più doloroso, trasformando il peso dell'eternità nella massima gioia possibile.
Da Søren Kierkegaard apprendiamo il "salto della fede": un atto radicale di libertà e auto-determinazione che trascende la logica e la ragione. Il nostro "balzo" è questo salto esistenziale, una scelta irreversibile che ci posiziona in una nuova relazione con la nostra esistenza, superando la disperazione e abbracciando la possibilità.
Riconosciamo nella crisi non una fine, ma un catalizzatore. Come affermava Albert Einstein, "la crisi porta progressi. La creatività nasce dall'angoscia... È nella crisi che sorgono l'inventiva, le scoperte e le grandi strategie". Ogni crisi esige un "cambiare via" , e il Ricurvismo è la risposta proattiva a questa esigenza, trasformando l'angoscia in opportunità di crescita e rinnovamento.
 
 

II. La Matematica del Divenire: Cerchio e Spirale

Il Cerchio è il nostro archetipo primario: simbolo di perfezione, unità, eternità e della ciclicità immutabile dell'esistenza. Rappresenta il modello fondamentale e ricorrente che sottende ogni fenomeno, la costante eterna che ci avvolge.
La Spirale è l'emblema del nostro divenire: una linea continua che si avvolge senza mai tornare su sé stessa, incarnando l'evoluzione, la progressione dinamica e la crescita infinita. Essa ci insegna che la ciclicità non è una ripetizione piatta, ma un'ascesa. L'Uroboro celtico, pur essendo circolare, ci rivela la "natura spiraliforme del mondo e degli eventi", dove ogni ciclo ricomincia da capo ma "passando ogni volta attraverso livelli differenti, via via più profondi". Il Ricurvismo si muove su questa spirale, trasformando la ripetizione in progresso qualitativo.
 
 

III. La Storia come Specchio e Lezione

Osserviamo la storia con gli occhi del Ricurvismo, riconoscendo i "corsi e ricorsi" di Giambattista Vico e la natura immutabile degli affari umani di Niccolò Machiavelli. Le vicende umane si ripetono, le crisi si susseguono. Ma il nostro non è fatalismo. Il Ricurvismo ci invita a un intervento consapevole: a imparare dai cicli passati, a intervenire nella traiettoria della ricorrenza, a elevare la risposta sociale alle sfide ricorrenti. Il "balzo" è l'atto collettivo che trasforma la ripetizione storica da destino passivo in terreno attivo per il miglioramento e la ridirezione, spingendo la civiltà su una spira più alta e consapevole dello sviluppo.
 
 

IV. L'Arte e la Religione: La Creazione di Nuovi Simboli Interiori

L'arte è il linguaggio del Ricurvismo, e la religione la sua risonanza più profonda. Ci impegniamo nella reinterpretazione dell'iconografia sacra e nella fusione di diverse tradizioni, creando un ponte tra culture e credenze in un mondo interconnesso.
Guillaume Apollinaire, figura cardine dell'avanguardia del XX secolo, ha anticipato questa visione con il suo concetto di "nuova religiosità" nell'arte, espresso in particolare attraverso l'Orfismo e l'idea di un "nuovo spirito" (esprit nouveau). L'Orfismo, da lui coniato, mirava a una pittura di "nuove totalità" create interamente dall'artista, non derivate dalla realtà visiva, ma capaci di trasmettere un "piacere estetico sereno, una struttura significativa e un significato sublime". Per Apollinaire, l'atto creativo doveva scaturire dall'immaginazione e dall'intuizione, avvicinandosi alla vita e alla natura in un modo che trascendeva il meramente visibile, evocando "esperienze interiori" attraverso una "voce di luce". Questa ricerca di un'arte che fosse "al di là della realtà" e che attingesse al mistico e all'irrazionale, trasformando il quotidiano in materia poetica, è un precedente fondamentale per la nostra aspirazione a forgiare simboli che risuonino con una spiritualità rinnovata e profondamente personale, capace di far fronte alle tensioni e ai drammi dei nostri giorni.
La nostra pratica è l'unione di arte e religione nella creazione di nuovi simboli interiori: un processo dinamico in cui i simboli esistenti vengono frammentati, decostruiti o ricontestualizzati, per poi unirsi in nuove sintesi creative che risuonano profondamente con l'esperienza interna dell'individuo ("interiori"). Questi simboli non sono mere rappresentazioni esterne, ma manifestazioni dirette di un profondo cambiamento interno, espressioni autentiche del "superuomo" che crea il proprio senso.
 
 

V. Il Balzo: L'Atto Fondamentale del Ricurvismo

Il "balzo" è la sintesi di tutte queste forze. È l'imperativo filosofico che traduce la comprensione in azione. Non è una fuga dal ciclo, ma un atto consapevole della volontà di potenza che ci spinge a un nuovo livello di comprensione, coscienza e azione all'interno della spirale dell'esistenza.
Per l'individuo, il "balzo" è un impegno radicale all'autenticità, all'auto-creazione e al continuo auto-superamento. Per la collettività, è la scelta proattiva di affrontare le crisi come opportunità, di trasformare la passività in partecipazione, il fatalismo in destino scelto.
 
Noi siamo i Ricurvisti.
Riconosciamo il Ritorno.
Compiamo il Balzo.
Creiamo il Nuovo nella Spirale dell'Esistenza.
Fondatore: Dostuni Giancarlo. Artist & Graphic Designer 
Giugno 2025

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